Domitilla Campanile – Balzac al cinema

La tenace presenza di Balzac nel cinema pone una serie di domande alle quali cercherò di dare una forma unitaria

Andrea Lanza – Un Balzac del ventunesimo secolo? A proposito di “Lo Stradone” di Francesco Pecoraro

In Lo Stradone  di Francesco Pecoraro (Ponte alle Grazie, 2019) si può ritrovare lo spirito di Balzac.

Abdenour Boukhal – À propos d’une erreur de Balzac

L’erreur n’est pas seulement une légère défectuosité tapie au fond du texte, simple inadvertance coûtée par le labeur de la nuit

Roberto Colozza – Flâneries de noantri. Sulle tracce di Santa Petronilla

«TV ES PETRVS ET SVPER HANC PETRAM AEDIFICABO ECCLESIAM MEAM.

Roberto Colozza – Flâneries de noantri. Il convento di Trinità dei Monti

La Francia a Roma? Palazzo Farnese, direte voi, San Luigi “des Caravages” o il vicino Centre Saint-Louis.

Stefano Brugnolo – La tentazione dell’altro (Carocci 2017)

La seduzione di perdersi altrove, il brivido di abiurare alla propria cultura, fino a far vacillare l’identità occidentale proprio mentre l’Europa trasforma il mondo «a sua immagine e somiglianza»

Marina Neri – Nel nome dell’altro: L’enfant sauvage di François Truffaut

Al numero 33 di rue de Navarin una targa commemorativa in marmo chiaro ricorda forse il più sensibile dei padri fondatori della nouvelle vague: «François Truffaut (1932-1984), cinéaste, passa son enfance dans cet immeuble et tourna dans ce quartier son premier long métrage Les Quatre Cents Coups».

Machiavelli – RITRATTI DELLE COSE DI FRANCIA (1510)

La Francia attirò costantemente l’attenzione di Niccolò Machiavelli (1469-1527) e costituì un modello per affrontare alcune fondamentali questioni della politica. Questa scelta di passi, tratti da un rapporto steso dopo la terza missione presso la corte di Luigi XII, testimonia della profonda ammirazione che egli nutre nei confronti dello stato francese, a suo dire uno dei regni più prosperi e meglio governati del suo tempo.

Montaigne – DES CANNIBALES (1580)

Nel proporre il celebre capitolo sui cannibali, su popolazioni dell’attuale Brasile che a torto – a dire di Montaigne – erano chiamate barbare, non si può non ricordare il severo giudizio di Tzvetan Todorov

Soffici – RITRATTO DELLE COSE DI FRANCIA (1934) 1.

Il Ritratto delle cose di Francia di Ardengo Soffici (1876-1964) non descrive il governo, la politica, le istituzioni: dello scritto di Machiavelli riprende il titolo, non l’idea né tanto meno l’ammirazione.