«Santa Maria, madre di dio, prega per noi peccatori, adesso e nell’ora della nostra morte. Amen». Calcolo mentalmente quanti anni potrebbero essere trascorsi dall’ultima volta che ho recitato un’avemaria
Leggere Tocqueville
da Pechino a Buenos Aires
Suite française 6/2023
Le nazioni moderne non possono evitare che le condizioni diventino uguali; ma dipende da loro che l’uguaglianza le porti alla schiavitù o alla libertà, alla civiltà o alla barbarie, alla prosperità o alla miseria.
Premessa
In che modo Tocqueville viene letto oggi? Questo numero cerca di rispondere mettendo insieme geografia reale (i vari paesi presi in esame) e geografia mentale: alcuni dei luoghi concettuali di cui Tocqueville si è occupato (giuristi, sistema penitenziario e così via). Mette insieme anche due tipi di interpretazioni: letture attualizzanti e di taglio politologico, oggi molto diffuse soprattutto in America, e letture impostate storicamente, che rappresentano lo stile di ricerca europeo. Nell’intento di offrire un campione del panorama attuale, abbiamo scelto esempi significativi delle une e delle altre. Le interpretazioni del primo tipo pongono una serie di questioni in cui ormai è dato imbattersi con una certa frequenza. E’ possibile utilizzare un classico quasi come pretesto per parlare di temi contemporanei? Le tesi di un classico possono essere estese e applicate ad ambiti a lui estranei? I termini chiave utilizzati (e talvolta introdotti) da un classico devono essere rispettati, inseriti nel loro contesto storico e nelle interpretazioni che hanno conosciuto nel tempo, oppure è lecito estrarli dall’epoca, dal contesto e dalle letture a cui hanno dato luogo? La storia del pensiero politico può mischiarsi utilmente con la politologia?
Ancora una volta, per riprendere Tocqueville, si confrontano Vecchio Mondo e Mondo Nuovo.
spazio mobile
Uno spazio in movimento pensato per accogliere proposte e riproposte di autori, saggi, opere d’arte,
ma anche novità, pre-print, recensioni, suggerimenti, progetti, ripensamenti, polemiche.
Legato principalmente al tema lanciato ogni volta dalla rivista, ospita anche proposte provenienti dai lettori.
Tra le tante domande che nascono dal libro di Serge Latouche, Cornélius Castoriadis et l'autonomie radicale, pubblicato in una nuova edizione
Tra le tante domande che nascono dal libro di Serge Latouche, Cornélius Castoriadis et l'autonomie radicale, pubblicato in una nuova edizione
Nell’ultimo decennio il Front National (FN) – dal 2018 Rassemblement National (RN) – si è convertito in un modello di successo per le formazioni di estrema destra europea.
ABOUT
Suite française in breve
«Mio Dio, cosa mi combina questo paese?»
(dal diario di Irène Némirovsky)
Che cos’è la Francia per noi? È Montaigne? Derrida? Monet? Manet? Forse la Nouvelle Vague? O magari Chanel N°5?
La Francia oggi è vieux jeu, direbbe Henry James: polvere e declino conditi da indubbia eleganza. Ma è proprio alla cultura e alla politica che parlano francese che è dedicata questa rivista. Non per desiderio di rivincita, di esclusività o esclusione, e neppure per coltivare una nicchia antiquaria: piuttosto, per l’importanza che le idee, gli autori e i temi della cultura francofona hanno avuto, e continuano ad avere, in politica e storia, in filosofia e letteratura, nelle arti e nelle scienze.
Da qui l’idea di puntare i riflettori sul mondo che è al centro dell’opera di Irène Némirovsky. La scommessa è concentrare attorno alla politica tutti gli altri saperi che riguardano la Francia, trattare la cultura alta senza trascurare quella pop, tenere in equilibrio corale e singolare (termini di Irène), incrociare sguardi interni e sguardi esterni, non fermarsi alla finestra italiana.
È un progetto che può essere realizzato in modi diversi. Noi abbiamo scelto di fondare una rivista scientifica – un numero l’anno, monografico, costruito a partire da una call, pubblicato in italiano, inglese e francese – e di aprire al suo interno sans souci, uno spazio dedicato a proposte e riproposte saggistiche, letterarie, artistiche, all’intervento dei lettori.
CONTATTI
Laboratorio di Cultura Digitale
Via Collegio Ricci, 10 – 56126 Pisa