Le nazioni moderne non possono evitare che le condizioni diventino uguali; ma dipende da loro che l’uguaglianza le porti alla schiavitù o alla libertà, alla civiltà o alla barbarie, alla prosperità o alla miseria.

Premessa
In che modo Tocqueville viene letto oggi? Questo numero cerca di rispondere mettendo insieme  geografia reale (i vari paesi presi in esame) e geografia mentale: alcuni dei luoghi concettuali di cui Tocqueville si è occupato (giuristi, sistema penitenziario e così via). Mette insieme anche due tipi di interpretazioni: letture attualizzanti e di taglio politologico, oggi molto diffuse soprattutto in America, e letture impostate storicamente, che rappresentano lo stile di ricerca europeo. Nell’intento di offrire un campione del panorama attuale, abbiamo scelto esempi significativi delle une e delle altre. Le interpretazioni del primo tipo pongono una serie di questioni in cui ormai è dato imbattersi con una certa frequenza. E’ possibile utilizzare un classico quasi come pretesto per parlare di temi contemporanei? Le tesi di un classico possono essere estese e applicate ad ambiti a lui estranei? I termini chiave utilizzati (e talvolta introdotti) da un classico devono essere rispettati, inseriti nel loro contesto storico e nelle interpretazioni che hanno conosciuto nel tempo, oppure è lecito estrarli dall’epoca, dal contesto e dalle letture a cui hanno dato luogo? La storia del pensiero politico può mischiarsi utilmente con la politologia?

Ancora una volta, per riprendere Tocqueville, si confrontano Vecchio Mondo e Mondo Nuovo.

spazio mobile

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Uno spazio in movimento pensato per accogliere proposte e riproposte di autori, saggi, opere d’arte,
ma anche novità, pre-print, recensioni, suggerimenti, progetti, ripensamenti, polemiche.
Legato principalmente  al tema lanciato ogni volta dalla rivista, ospita anche proposte provenienti dai lettori.

Roberto Colozza – Flâneries de noantri.  Pierre Legros e i Gesuiti. Un parigino a Roma

«Santa Maria, madre di dio, prega per noi peccatori, adesso e nell’ora della nostra morte. Amen». Calcolo mentalmente quanti anni potrebbero essere trascorsi dall’ultima volta che ho recitato un’avemaria

«Nucleo logico fondamentale» e differenze. Un dibattitto sull’idea di razza

Tra le tante domande che nascono dal libro di Serge Latouche, Cornélius Castoriadis et l'autonomie radicale, pubblicato in una nuova edizione

Ettore Bucci – Il primo Castoriadis: «Socialismo o barbarie», ma non utopia

Tra le tante domande che nascono dal libro di Serge Latouche, Cornélius Castoriadis et l'autonomie radicale, pubblicato in una nuova edizione

Steven Forti – La rivoluzione di Marine Le Pen o come il Front National si è convertito in un partito di massa

Nell’ultimo decennio il Front National (FN) – dal 2018 Rassemblement National (RN) – si è convertito in un modello di successo per le formazioni di estrema destra europea.

Call for papers:Momento francese

ABOUT

Suite française in breve
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«Mio Dio, cosa mi combina questo paese?»
(dal diario di Irène Némirovsky)

 

Che cos’è la Francia per noi? È Montaigne? Derrida? Monet? Manet? Forse la Nouvelle Vague? O magari Chanel N°5?
La Francia oggi è vieux jeu, direbbe Henry James: polvere e declino conditi da indubbia eleganza. Ma è proprio alla cultura e alla politica che parlano francese che è dedicata questa rivista. Non per desiderio di rivincita, di esclusività o esclusione, e neppure per coltivare una nicchia antiquaria: piuttosto, per l’importanza che le idee, gli autori e i temi della cultura francofona hanno avuto, e continuano ad avere, in politica e storia, in filosofia e letteratura, nelle arti e nelle scienze.
Da qui l’idea di puntare i riflettori sul mondo che è al centro dell’opera di Irène Némirovsky. La scommessa è concentrare attorno alla politica tutti gli altri saperi che riguardano la Francia, trattare la cultura alta senza trascurare quella pop, tenere in equilibrio corale e singolare (termini di Irène), incrociare sguardi interni e sguardi esterni, non fermarsi alla finestra italiana.
È un progetto che può essere realizzato in modi diversi. Noi abbiamo scelto di fondare una rivista scientifica – un numero l’anno, monografico, costruito a partire da una call, pubblicato in italiano, inglese e francese – e di aprire al suo interno  sans souci,  uno spazio dedicato a proposte e riproposte saggistiche, letterarie, artistiche, all’intervento dei lettori.

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