Benché la superficie del mare della storia sembrasse immobile, il movimento dell’umanità proseguiva incessante come il movimento del tempo. Continuavano a comporsi e scomporsi gli svariati raggruppamenti dei conglomerati umani; si andavano preparando le cause della formazione e della disgregazione degli Stati, e le cause di nuovi spostamenti dei popoli.
(L. Tolstòj, Guerra e pace)
Premessa
Come un terremoto che apre la terra, il crollo della società scava un solco profondo nella coscienza individuale e così sconquassa le fondamenta della vita pubblica. La disfatta genera traumi collettivi, rivela le miopie della cultura tradizionale, erode le istituzioni del passato. La débâcle non si riduce tuttavia a perdita e smarrimento: la percezione della sconfitta esercita un dirompente potere trasformativo, al contempo distruttivo e creativo, e dischiude nuove occasioni di riconciliazione e riflessione. Il collasso può essere l’anticamera di momenti di eccezionale lucidità intellettuale e sperimentazione politica.
L’ottavo numero di «Suite française» si addentra nelle pieghe più dolorose della storia di Francia per comprendere meglio il legame tra caduta e rinascita.
Débâcle
Suite française 8/2025
ABOUT
Suite française in breve
«Mio Dio, cosa mi combina questo paese?»
(dal diario di Irène Némirovsky)
Che cos’è la Francia per noi? È Montaigne? Derrida? Monet? Manet? Forse la Nouvelle Vague? O magari Chanel N°5?
La Francia oggi è vieux jeu, direbbe Henry James: polvere e declino conditi da indubbia eleganza. Ma è proprio alla cultura e alla politica che parlano francese che è dedicata questa rivista. Non per desiderio di rivincita, di esclusività o esclusione, e neppure per coltivare una nicchia antiquaria: piuttosto, per l’importanza che le idee, gli autori e i temi della cultura francofona hanno avuto, e continuano ad avere, in politica e storia, in filosofia e letteratura, nelle arti e nelle scienze.
Da qui l’idea di puntare i riflettori sul mondo che è al centro dell’opera di Irène Némirovsky. La scommessa è concentrare attorno alla politica tutti gli altri saperi che riguardano la Francia, trattare la cultura alta senza trascurare quella pop, tenere in equilibrio corale e singolare (termini di Irène), incrociare sguardi interni e sguardi esterni, non fermarsi alla finestra italiana.
È un progetto che può essere realizzato in modi diversi. Noi abbiamo scelto di fondare una rivista scientifica – un numero l’anno, monografico, costruito a partire da una call, pubblicato in italiano, inglese e francese – e di aprire al suo interno sans souci, uno spazio dedicato a proposte e riproposte saggistiche, letterarie, artistiche, all’intervento dei lettori.
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Laboratorio di Cultura Digitale
Via Collegio Ricci, 10 – 56126 Pisa
